Domenica della memoria 2025

Domenica della memoria, 26 ottobre 2025

Il 26 ottobre abbiamo celebrato la Domenica della memoria, uno dei tre appuntamenti annuali istituiti dall’Alleanza Evangelica Italiana per promuovere una coscienza comune nel popolo di Dio in Italia. Oltre all’appartenenza ad un popolo che va oltre i confini della nostra regione, è stata un’occasione per sottolineare il nostro inserimento in un orizzonte storico più ampio dei pur importanti cinquant’anni di presenza in città.

Il Pastore ha accompagnato l’assemblea nel considerare il fondamento biblico del ricordo, attraverso la lettura del Deuteronomio (Dt 5,15 e Dt 32,7). La Parola di Dio fonda la necessità del ricordo sull’iniziativa di Dio nella storia. C’è una dimensione personale, realizzata con la liberazione dalla schiavitù del peccato, ed una dimensione collettiva, legata all’esperienza di tutto un popolo ed alla responsabilità della trasmissione di un’eredità.

Seguendo il programma preparato dall’Alleanza evangelica, sono stati ricordati i 1700 anni dal concilio di Nicea (325), i 300 anni dalla nascita di John Newton (1725-1807), i 200 anni dalla nascita di Teodorico Pietrocola Rossetti (1825-1883) ed i 150 anni dalla nascita di Lucia Menna (1875-1961).

Dopo la celebrazione della Cena del Signore, che rappresenta tra le altre cose il momento più profondo, nel culto cristiano, per la coltivazione della memoria, è stata raccolta un’offerta per il lavoro dell’IFED, istituto sempre impegnato nella promozione di cultura e memoria in favore del popolo di Dio.

La predicazione della Parola di Dio, tratta dal Salmo 102, ha sollecitato a coltivare il ricordo in maniera piena. Iniziando dall’espressione “ma io, Signore…”, ci si può dire la verità sulla propria situazione davanti a Dio. Proseguendo con “ma tu, Signore…” (Sl 102,12) ci si apre ad una svolta vera, in cui l’eternità di Dio entra nella storia e toglie realmente la solitudine e la disperazione. “Ma il tuo ricordo, Signore…” associa ad altri che hanno sperimentato l’eternità di Dio e possono vivere la memoria come il motore dell’azione, non come il pretesto per rimpianti nostalgici. L’incontro con la storia di Dio ha dato all’uditorio un’occasione propizia per chiedersi qual è il collegamento tra la propria esistenza ed il senso del ricordo di Dio

Avanti
Avanti

E tu canterai?