Culto 12 aprile 2020

Presidenza: Filippo

CI INCONTRIAMO NELLA SUA PRESENZA

Lettura biblica: Salmi 46

1 Al direttore del coro.
Dei figli di Core.
Per voci di soprano. Canto.
Dio è per noi un rifugio e una forza,
un aiuto sempre pronto nelle difficoltà.
2 Perciò non temiamo se la terra è sconvolta,
se i monti si smuovono in mezzo al mare,
3 se le sue acque rumoreggiano, schiumano
e si gonfiano, facendo tremare i monti. [Pausa]
4 C'è un fiume, i cui ruscelli rallegrano la città di Dio,
il luogo santo della dimora dell'Altissimo.
5 Dio si trova in essa: non potrà vacillare.
Dio la soccorrerà al primo chiarore del mattino.
6 Le nazioni rumoreggiano, i regni vacillano;
egli fa udire la sua voce, la terra si scioglie.
7 Il SIGNORE degli eserciti è con noi,
il Dio di Giacobbe è il nostro rifugio. [Pausa]
8 Venite, guardate le opere del SIGNORE,
egli fa sulla terra cose stupende.
9 Fa cessare le guerre fino all'estremità della terra;
rompe gli archi, spezza le lance, brucia i carri da guerra.
10 «Fermatevi», dice, «e riconoscete che io sono Dio.
Io sarò glorificato fra le nazioni,
sarò glorificato sulla terra».
11 Il SIGNORE degli eserciti è con noi;
il Dio di Giacobbe è il nostro rifugio. [Pausa]

È trascorso più di un mese da quando è iniziata l’emergenza Covid-19 che stiamo vivendo. Le difficoltà descritte nel salmo 46 sono anch’esse difficoltà che si protraggono nel tempo: gli straordinari fenomeni naturali (acque rumoreggiano, monti tremano) all’inizio del salmo hanno il tempo di dispiegare i loro effetti e trasformarsi in fenomeni sociali (nazioni rumoreggiano, regni vacillano). Il salmo 46 è un invito nelle difficoltà, anche quando queste perdurano e non se ne vede la fine. Questa settimana ci soffermiamo su altri aspetti di questo invito.

1. Ascoltate la sua voce (4-7)

“Egli fa udire la sua voce” (6).

La terra trema, tutte le strutture naturali e sociali sono sottoposte ad uno stress eccezionale: la loro tenuta non è più garantita. La terra è sconvolta. Man mano che il tempo passa e le difficoltà persistono, la stabilità delle cose viene messa in discussione. Il salmista ricorda che c’è un luogo che non potrà vacillare; un luogo che rimane stabile, per quanto grande possa essere la sollecitazione alla quale è sottoposto. Per farlo usa un contrasto: da un lato le acque del mare che schiumano e si gonfiano, dall’altro dei ruscelli di un fiume che rallegrano. Un mare che minaccia e dei ruscelli che acquietano. Nonostante la minaccia, c’è uno stato di pace, di gioia. È un’immagine incredibile contrapposta alle difficoltà.

L’immagine del fiume che si divide in ruscelli nei pressi della città di Dio evoca il giardino d’Eden (Gn 2,10-14) e allo stesso tempo ci proietta nella città della Gerusalemme celeste (Ap 22,1-5): l’inizio e la fine dei tempi. In questo modo il salmista ci ricorda che ogni difficoltà, qualsiasi sia l’intensità e la durata, non è un fuori programma rispetto al piano di Dio; piuttosto, essa è innestata nella transizione dal giardino alla città. È il piano di Dio che fa da cornice. Durante un’emergenza si assiste ad un aumento delle comunicazioni da parte di chi è in autorità per fare in modo che la popolazione inquadri la situazione nella maniera ritenuta opportuna. Il periodo che stiamo vivendo ha visto fin dall’inizio affermarsi la retorica della guerra: “siamo in guerra”, “è come in una guerra”, “sono state prese misure paragonabili solo a quelle in tempo di guerra”. La retorica della guerra aiuta a legittimare nell’immaginario collettivo qualsiasi misura. Inoltre, per inquadrare la situazione e placare lo stato d’ansia, spesso si cercano notizie e aggiornamenti, ma così facendo si ottiene solo un ingolfamento spirituale.

Il fiume che rallegra è la parola di Dio: essa rappresenta qualcosa di stabile e dona diletto a chi l’ascolta. Essa rivela il piano di Dio e permette di inquadrare correttamente gli eventi. Ascoltare la voce di Dio non è solo per una rassicurazione, bensì per una riforma: per essere parte attiva nella costruzione della città di Dio. A ben vedere, se ci si colloca nel piano di Dio non c’è una contrapposizione fra le acque che rumoreggiano e il fiuma che rallegra: se con le acque la terra è sconvolta, con la voce di Dio essa si scioglie. Il processo di cambiamento è compiuto dalla sua Parola.

Il salmista ti invita ad ascoltare la voce di Dio. Il suo non è un invito a fuggire la situazione, bensì a viverla per quello che è realmente. In questa emergenza si sta facendo tabula rasa di tante cose: sei pronto a ricostruire nella direzione di una riforma o preferirai riedificare ciò che è stato demolito? Ascolta oggi la sua parola per non rimanere ingolfato spiritualmente; ascolta oggi la sua voce per avere stabilità nella tua vita e per non fuggire le situazioni.

2. Ammirate la sua gloria (8-11)

“Io sarò glorificato fra le nazioni, sarò glorificato sulla terra” (10).

In un contesto emergenziale le persone sono spinte al “si salvi chi può”, tutelare la propria incolumità, accaparrarsi i beni di prima necessità e quanto può dare sicurezza. Non è difficile notare episodi di individualismo. Il salmista ha un’attitudine diversa, canta al plurale: il Signore degli eserciti è con noi. Anche se l’emergenza che vive è grande, c’è un noi che permane e che in maniera corale può rivolgersi a colui la cui voce fa sciogliere la terra chiamandolo Dio di Giacobbe, Dio dell’alleanza. Il salmista fa parte d’un popolo in alleanza con Dio, un’alleanza che regge anche davanti alle difficoltà epocali che sta attraversando.

A ben vedere il salmista assume una posizione diversa rispetto a quella prevalente oggi, cioè la totale contrapposizione alla pandemia e la totale solidarietà con l’umanità; “dobbiamo sconfiggere il virus”, si dice. Sembra che il migliore invito che si possa offrire al prossimo sia solamente: “ti aiuto ad uscire da questa emergenza”. Certo, è un aiuto importante, ma che fare se risolta l’emergenza sanitaria, il mio prossimo non potesse ancora cantare assieme a me “Dio è con noi”? Se non si fosse accolto l’invito di Dio: “Fermatevi, riconoscete che sono Dio”?

Il salmista non si ferma ad offrire un aiuto per uscire dall’emergenza contingente, bensì invita ad uscire dalla propria ribellione a Dio: “Venite, guardate le opere del Signore, egli fa sulla terra cose stupende”. Senza questo invito, le manifestazioni religiose si riducono a superstizione e religiosità. I coetanei del salmista non sono diversi da quelli dell’apostolo Paolo: entrambi “hanno soffocato la verità con l’ingiustizia; infatti le sue [di Dio] qualità invisibili di Dio si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili” (Ro 1,18-20). Entrambi hanno davanti le opere di Dio e non ne riconoscono la gloria.

Tale sarebbe lo stato di ognuno, soggetto solo all’ira di Dio, se il Padre non avesse mandato suo Figlio, Dio stesso, sulla croce. Su quella croce ha fatto cessare la guerra, ha depotenziato definitivamente le armi del nemico. Su quella croce Gesù è morto per i nostri peccati, per la nostra ingiustizia, per la nostra ribellione, e ci permette di poter dire oggi “Dio è con noi”, di entrare in alleanza con Dio. Resuscitando il terzo giorno ha dato prova certa della sua vittoria e del suo piano: sarà glorificato fra le nazioni e sulla terra.

Forse allora non si tratta solo di pregare che l’emergenza sanitaria finisca, ma anche di fermarsi e riconoscere che Gesù è Dio. La fine è quella del piano di Dio e tutto, anche l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, converge a quello. Su questa terra sconvolta dall’emergenza, su questa terra che si scioglie, alla fine rimarrà la sua gloria.

CELEBRIAMO LA SUA GRANDEZZA
  • Canto: Apocalisse 15,3-4 (n. 619)
  • Preghiera: liberamente sulla scia dell’introduzione
  • Canto: c'è una speranza (n. 662)
  • Testimonianza: condivisione libera
ASCOLTIAMO LA SUA PAROLA
  • Canto: Fa che io venga (n. 729)
  • Predicazione: La nostra visione 2 (Abacuc 2,14) (Pastore Pietro Bolognesi)
  • Canto: Poiché la terra sarà ripiena (n. 732)
RISPONDIAMO ALLA SUA CHIAMATA
  • Offerta: per chi lo desidera è possibile mettere da parte l’offerta per quando sarà possibile incontrarsi nei locali
  • Comunicazioni: la scaletta del culto di domenica prossima sarà disponibile all’indirizzo https://www.chiesaevangelicapadova.it/culto-19-aprile-2020
  • Benedizione: che la grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti noi.