31. Dello stato dell'uomo dopo la morte e della risurrezione dei morti

1.I corpi umani dopo la morte ritornano alla polvere e subiscono la corruzione (Ge 3,19; At 13,36), ma le anime, che non muoiono né dormono avendo una sussistenza immortale, ritornano immediatamente a Dio che le ha date (Ec 12,9). Le anime dei giusti, essendo allora rese perfette in santità, sono ricevute in paradiso dove sono con Cristo e contemplano la faccia di Dio in luce e gloria aspettando la piena redenzione del corpo (Lu 23,43; 2Co 5,1,6-8; Fl 1,23; Eb 12,23). Le anime dei malvagi sono gettate nell'inferno dove rimangono nei tormenti e nelle tenebre, riservati per il giudizio del grande giorno (Gd 6-7; 1P 3,19; Lu 16,23-24). La Scrittura non riconosce alcun altro luogo oltre a questi due per le anime separate dal corpo.

2.Nell'ultimo giorno i santi che saranno ancora viventi non si addormenteranno, ma saranno mutati (1Co 15,51-52; 1Te 4,17). Tutti i morti risusciteranno con il loro proprio corpo e non con un altro (Gb 19,26-27), anche se esso sarà qualitativamente diverso da prima e questi corpi saranno riuniti alle loro anime per sempre (1Co 15,42-43).

3.I corpi degli ingiusti saranno risuscitati ad obbrobrio, per la potenza di Cristo. I corpi dei giusti saranno risuscitati per il suo Spirito ad onore e resi conformi al corpo della sua gloria (At 24,15; Gv 5,28-29; Fl 3,21).